martedì 9 agosto 2016

Intervista alla scrittrice Americana Goldy Hess autrice del libro: "THE FOUR OF US" ( A Holocaust Memoir)




Goldie Silbermann Hess è nata in Germania a Francoforte, ultima di quattro sorelle ha vissuto tra Germania, Italia, Svizzera e attualmente vive a New York. Cresciuta in una famiglia ebrea ha deciso nel 2008 di scrivere un libro sulla sua storia: "THE FOUR OF US" (A Holocaust Memoir).

Goldy Hess


Descrivici il libro?

Il libro racconta di quattro sorelle ebree in fuga con i genitori dalla loro casa nativa e dal massacro nazista. Dalla Germania sono scappate in Italia arrivando a Milano credendo di potersi salvare, ma era un sogno di libertà passeggera. Quando Mussolini andò al governo e si mise in accordi con Hitler le cose cambiarono . Per gli ebrei non ci fu scampo, la famiglia Silbermann fu arrestata e mandata con altri ebrei in un campo di internamento a Feramonti Tarsia,( lo chiamavano campo di concentramento di Mussolini).Il comandante ci ha rilasciati poiché originariamente fu strutturato per poche persona ma con il tempo il numero crebbe e quindi non c,era abbastanza cibo e le condizioni igieniche peggiorarono provocando malattie. Successivamente fummo internati a Borgo San Giacomo finché i nazisti entrarono in Italia e cercarono tutti gli ebrei per sistemarli nei loro campi di concentramento. Come il mondo ha saputo più tardi che sei milioni di ebrei furono uccisi. La famiglia Silbermann fece conoscenza del prete del borgo e della famiglia Migliorati entrambi aiutarono durante la notte la mia famiglia a fuggire poiché scoprirono che i nazisti sarebbero giunti il giorno seguente, il prete fu fucilato dai nazisti perché non voleva rivelare dove fossimo. La famiglia si nascose  in un bosco ospitati da un'amico antifascista della famiglia Migliorati. Vivevamo in una botola sotto la casa , senza acqua, senza luce e con poco cibo poiché chi ci ospitava non aveva denaro e non riusciva a sfamare tutti. Diventò pericoloso rimanere lì chi ci ospitava si mise in contatto con i partigiani, cosi loro ci divisero poiché era troppo pericoloso rimanere uniti e ci portarono in diversi paesi di campagna. Ma anche questa via d'uscita divenne troppo pericolosa anche per i paesani che ci ospitarono nei vari posti. I partigiani riuscirono a farci ritrovare, trovando un posto in un Convento delle Orsoline a Brescia, i miei genitori dovettero lasciarci perché i partigiani credevano che insieme non c'è l'avremmo mai fatta. Mia sorella maggiore Berta allora 15 enne grazie ai passaporti falsi ottenuti dai partigiani porto i mie genitori alla dogana svizzera ( Chiasso) così loro camminando a piedi sulle Alpi si salvarono. Mentre noi eravamo rinchiuse tra le suore ritornò Bert, ci trattarono come figlie, rimanemmo lì un anno e mezzo. Finché anche li i nazisti scoprirono della nostra esistenza, cosi i partigiani ci hanno trasportato di notte in un camion diretto  sulle Alpi. Giunte alle Alpi ci lasciarono li e a piedi dovemmo arrampicarci per raggiungere il confine per la Svizzera, io avevo otto anni, Mina undici anni, Elena tredici e Berta quindici e sole a noi stesse riuscimmo a compiere questo viaggio fino ad arrivare verso la libertà: il confine Svizzero.  

Perché hai scritto questo libro?
Ho scritto questo libro per i giovani: per fargli sapere quello che è successo a centinaia di persone, che hanno dovuto dare la loro libertà e la loro vita perché avevano un altra religione. Dedicandolo ai miei genitori che hanno lottato per salvarci e ai miei tre figli: Lawrence, Francine e Aaron.


Che messaggio hai voluto lanciare?
Fare in modo che i giovani lottino per tutte quelle vite che sono svanite in modo che non accada più.
E che la giustizia e libertà venga sempre rispettata.

A chi ha un sogno che consiglio daresti?
Di non farsi abbattere che c'è sempre una via d'uscita, si deve combattere per i propri sogni.

Cos'è per te la libertà? Non avere paura, non vivere più nel terrore sconosciuto poichè ogni giorno poteva essere l'ultimo ed ero troppo piccola per capire cosa accadeva intorno a me.

La famiglia Silbermann sarà sempre riconoscente agli italiani per la loro vita. L'Italia è diventata la nostra seconda patria.

Grazie a Goldy hess per la meravigliosa intervista.

Goldy Hess and sisters.


Interview by Stefania Schiavone https://www.facebook.com/stefania.schiavone.963

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